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giovedì 23 maggio 2024

Casa natale di Don Diego Pappalardo (Pedara- CT)

Figlio di Antonio Pappalardo, comandante del corpo di guardia del barone di Pedara Domenico Di Giovanni, e di Domenica Pappalardo, nacque a Pedara il 10 aprile 1636 e gli vennero imposti i nomi di Diego e Giuseppe. Dal 1647 al 1652 è clericus nel seminario di Catania e nel 1660 si laurea in diritto civile e canonico; in questo stesso anno, dato che non aveva ancora raggiunto l'età minima, chiese dispensa al Papa per entrare tra i cappellani conventuali dell'Ordine Ospedaliero Gerosolimitano nel Priorato di Messina. L'indulto papale venne concesso il 16 febbraio 1661, con un breve di Alessandro VII al Gran Maestro. Per chi richiedeva di entrare nell'Ordine ed era privo di origine nobiliare, veniva istituita una commissione per provare che: fosse nato in Italia, da legittimo matrimonio e da legittimi genitori; che la famiglia avesse sempre praticato la religione cattolica senza legami con sette eretiche; che egli non avesse fatto parte di altri ordini religiosi, contratto forti debiti o macchiato di gravi crimini; che non avesse esercitato, sia lui che i genitori, i nonni, i bisnonni e gli zii, un mestiere spregevole o manuale. L'inchiesta ebbe esito positivo e il 25 maggio del 1662 veniva ammesso al noviziato ricevendo l'abito dell'Ordine ed emettendo la professione religiosa il 13 giugno 1663 nella cappella dedicata alla Beata Vergine di Filermo, presso la Concattedrale di San Giovanni a Malta. Poco dopo, nello stesso anno, è ordinato sacerdote. All'età di quarantasei anni, nel 1682, compare in alcuni documenti con la qualifica di commendatore, una delle massime onorificenze che un sacerdote non di nobili natali poteva raggiungere nell'Ordine.

Immagini da Pedara

Il Kouros , video

lunedì 20 maggio 2024

Il Kouros di Leontinoi

Dopo tanto parlare, dopo tanto dire...il Museo Archeologico Regionale di Lentini-Leontinoi, ospita il suo Kouros (caruso). Il torso raffigura un giovane nudo in posizione frontale. . . Paolo Orsi acquistò il Kouros dal Marchese di Castelluccio, registrandolo nell'inventario del Museo di Siracusa nel 1904. Pubblicandolo Orsi dice di averlo scoperto nella campagna di Leontinoi a seguito delle alluvioni del 1902, rimasto abbandonato per diverso tempo in una fattoria e recuperato dal Marchese.Negli anni successivi, come si evince dalla lettura dei taccuini, Orsi cerca di individuare il luogo esatto del ritrovamento della stua, senza arrivare ad una giusta conclusione. La testa del Kouros appartiene alla collezione del pricipe di Biscari. Viene datata al primo decennio del V secolo a.c., in marmo. Da un catalogo inedito del pricipe si apprende che la testa nel Settecento fu trovata in Leontina civitete ( nella città di Lentini), senza specificare il luogo esatto. Lo studioso Ludwig Pollak suggerisce di unire la testa al torso . . . Il risultato viene ritenuto soddisfacente. Il "carusu" di Leontinoi-Lentini oggi è a "casa sua" . . . Vi resterà fino ad aprile 2025. Chi ha il piacere di ammirarlo, venga a visitare il Museo Archeologico Regionale di Lentni.